lunedì 31 ottobre 2011

Minas Gerais... miniera di curiosità

il Mineirão lo stadio di Belo Horizonte
Ci avviciniamo alla serata del 13 novembre aprendo poco alla volta quello che è un vero e proprio scrigno di bellezza, una perla incastonata nel cuore del Brasile che rivela sempre infinite sorprese.

Lo stato di Minas
Gerais, dopo il suo passato coloniale e dopo essere stato terra di conquista per gli esporatori portoghesi e brasiliani (bandeirantes) è arrivato a vantare dei grandi numeri : è il secondo stato più popoloso del Brasile, con quasi 20 milioni di abitanti, sul suo territorio sono disseminate qualcosa come 800 città, possiede il secondo maggior parco industriale del Brasile dopo San Paolo e ha visto la nascita,nella regione della capitale, Belo Horizonte, del più grande stabilimento Fiat del mondo.
Le prime attività industriali furono nel settore estrattivo, grazie all'abbondanza di minerali custoditi nel suo sottosuolo.
Stare a contatto con le viscere della terra ha favorito un forte attaccamento alle proprie radici e un carattere indipendente che ha marcato anche alcune fasi della storia dell’intero Brasile.
Infatti furono proprio i mineiros i primi a cercare di stabilire l’indipendenza dal Portogallo, nel 1789, e le parole simbolo di quella lotta, passata alla storia come Inconfidência Mineira, sono ancora oggi impresse nella bandiera dello stato: “Libertas quae sera tamen”ovvero “Libertà che finalmente è arrivata”.
Il mineiro non è però solo introverso, è anche molto ospitale: una caratteristica che si riflette nella ricchissima tradizione culinaria mineira, che vanta una varietà enorme di prodotti agricoli e caseari ( il “Queijo Minas” è stato dichiarato patrimonio culturale del Brasile nel 2008) e che è universalmente riconosciuta come la migliore di tutto il Brasile.
Una particolarità di cui non potevamo tener conto anche nel nostro menu, che questa volta, potrà giocare su due preparazioni molto simili, una della cucina toscana e l’altra della cucina mineira: la polenta e l’angu, piatto di origine indigena come si può evincere dal nome.
Abbiamo a che fare con un territorio, dunque, ricco di cultura, di profonda religiosità e di arte, nel quale nel corso del XVIII secolo, ovvero durante il secolo dell’oro, è fiorito lo stile barocco, vera eccellenza del patrimonio artistico brasiliano e mondiale, visto che la città di Ouro Preto, per la sua ricchezza artistica e storica è stata dichiarata "Patrimonio Culturale dell’Umanità" dall'UNESCO nel 1980.
Il principale artefice del barocco mineiro, lo scultore Antonio Francisco Lisboa, più conosciuto come Aleijadinho, incarna in maniera perfetta il carattere tipico degli abitanti di questo territorio: intorno ai 40 anni di età, l'artista cominciò a sviluppare una malattia degenerativa alle articolazioni che, lentamente lo portò a perdere l’uso dei piedi e delle mani. Pur con tutte queste limitazioni, continuò a lavorare alla costruzione di chiese ed altari nelle città mineiras, cominciando perfino ad utilizzare gli strumenti legandoli ai pugni.
Lo stato di Minas Gerais ha dato i natali anche ad altri illustri esponenti della letteratura , della politica e della musica brasiliana : gli scrittori Carlos Drummond de Andrade e João Guimarães Rosa, il compositore Ary Barroso, autore della celebre “Aquarela do Brasil” , Juscelino Kubitschek de Oliveira, presidente del Brasile dal 1956 al 1961 - al quale si deve la fondazione della modernissima città di Brasilia - nonché l’attuale presidente del Brasile Dilma Roussef.
La lista dei mineiros illustri è veramente lunga ma non possiamo dimenticare il mitico calciatore Pelé e il cantante Milton Nascimento, cofondatore insieme ai fratelli Borges del movimento musicale Clube da Esquina.
Anche la voce di Milton Nascimento dovrebbe essere patrimonio mondiale dell’umanità.
Di lui Elis Regina, una delle più grandi interpreti della musica popolare brasiliana ebbe a dire: “Se Dio cantasse, avrebbe la voce di Milton”.